The Reach of Empire; Part 1/3
Against the Aeon Empire
Sono passati venti giorni da quando siete entrati nel Drift. Venti giorni in cui non avete parlato che tra di voi, giocando interminabili partite a scacchi contro il computer dell’
Iron Butterfly, venti giorni di freccette nella stiva, lettura, videogames e serie tv. Allenamenti, sempre in spazi ristretti ed illuminati da luce artificiale. Per alcuni di voi questo non è un problema, ma i Vesk, nati e cresciuti su pianeti veri, mal sopportano la sola luce elettrica e tutti, tutti iniziate a detestare il caratteristico odore polveroso dell’aria riciclata. Ciascuno di voi ha due motivi per affrontare questo viaggio. In primis il denaro. Avete accettato di trasportare un carico di rifornimenti per conto dell’
AbadarCorp, la chiesa/corporazione che praticamente monopolizza la logistica nei Sistemi del Patto, fino al mondo-colonia di
Nakondis, nel Vast. Il lashunta
Maledon Kesi, sacerdote di
Abadar ed amministratore capo della colonia provvederà al pagamento di 4000 crediti non appena il carico (di scarso valore per chiunque, eccetto che per dei coloni) sarà stipato nel magazzino generale di Madelon’s Landing. Il secondo motivo è per voi tutti più personale. Una vostra cara amica, l’androide
Cedona, si è ritirata su Nakondis dopo molti anni “irrequieti”, come lei ama descriverli. Ciascuno di voi conosce Cedona per una diversa ragione (vedi spoiler), ma tutti voi le siete grati per aver trovato in vendita la
Butterfly ed avervi aiutato a contrattare un prezzo imbattibile per il suo acquisto.
Il ronzio che sentite all’uscita dal Drift vi è familiare. La voce del computer della
Butterfly suona distorta, ma è sempre così per un paio di minuti dopo che lasciate il Drift:
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Ricevo lo spettro di oltre quattro miliardi di stelle note. La triangolazione conferma che siamo nel sistema di GCA-21-21-H-43. Tempo stimato all’orbita di Nakondis: due ore e trentaquattro minuti. Capitano attendo istruzioni.@ Tutti
un giro di role per presentare/descrivere/introdurre i vostri personaggi. Se avete bisogno di una "spalla" per i dialoghi potete usare il computer della Butterfly. Il testo sottolineato link a una wiki con un po' di informazioni sull'ambientazione, a voi leggerle o meno.
@ Garath & Radokama
Avete accettato un lavoro alcuni anni fa, per sgombrare una comune sindacale di minatori dalle rovine di un complesso industriale, e Cedona era uno dei mercenari indipendenti che lavorava nella vostra squadra. Vi fu presto chiaro che non si trattava di un semplice indipendente, ma che fosse alla ricerca di qualcuno in particolare, che poi scopriste essere un condannato evaso. Ciononostante sotto il fuoco nemico Cedona non perdeva mai la testa ed avete imparato presto ad apprezzare la sua freddezza e la sua professionalità. Avete con lei una “scommessa” giocosa, su chi rimarrebbe vivo fra voi tre in uno scontro due contro uno. Quello che non avete mai confessato, nemmeno a voi stessi, è che ciascuno di voi preferirebbe stare in squadra con l’androide!
@ J.A.C.K. [07]
Hai conosciuto Cedona alcuni anni fa. Ti ha contattato su un canale d’emergenza per portarla in una zona della Diaspora ingombra di asteroidi, senza fare domande, e non trovò nessun altro capace di portarla su quella rotta tanto complicata tanto rapidamente. Cedona è rimasta colpita dalla tua capacità di pilota e da allora si è rivolta a te altre volte per simili trasporti, anche quando le sarebbe stato più conveniente ingaggiare un altro pilota.
@ Tvovden
Tu sei stato il primo a parlare a Cedona di Nakondis. Avevi visitato il pianeta e secondo te non c’era molto da raccomandare. Certo, la foresta è rigogliosa e la fitta nebbia (talvolta luccicante) che ricopre il pianeta sono visioni spettacolari, ma tu non sei proprio il tipo di persona che avesse voglia di metter su casa su un pianeta. La tua amica Cedona concordò che il posto sembrava piacevole, così non sei rimasto sorpreso nel sentire che si fosse ritirata sulla colonia della AbadarCorp di Nakondis. Sei estremamente curioso di vedere come passa le sue giornate sul pianeta di cui tu per primo le hai parlato.